Mi occupo di tabù, del trasferimento di un tabù all'altro. 

Io penso che si passi da un tabù all’altro, in sostanza da un oggetto, o da una situazione, della quale non si parla, della quale non si deve parlare, ad un altra. E cioè quando un tabù viene superato e, forse, eliminato, per essere sostituito con un altro al quale in un certo qual modo si contrappone. La mia ipotesi riguarda la sessualità e la morte. Io penso che nel tempo quello della sessualità sia stato sostituito da quello della morte. Da una “proibizione”, o interdizione” ad un’altra; un divieto sociale e culturale, anch’esso “inviolabile”. È l’ipotesi del trasferimento di tabù, dalla sessualità alla morte, che dagli anni novanta del Novecento penso sia avvenuto e che voglio indagare.

I tabù sono in relazione con eventi traumatici, e la sessualità si considerava lo fosse, e per certi versi lo era davvero, e forse lo è ancora: quando la morte era considerata un evento che, sebbene traumatico, fosse qualcosa con la quale ci si doveva confrontare e della  quale fosse necessario prendere coscienza. 

In pratica: i bambini erano portati dalla cicogna e la morte era un evento “naturale”, ora i bambini sono generati da un rapporto sessuale (ma anche no), e le persone “volano in cielo”.

E voglio farne un libro di 30 fotografie con i risultati di una ricerca sociologica, questa attraverso un sondaggio  ed elaborato sui risultati del questionario. Un libro fatto di immagini e considerazioni basate su dati ricavati dal questionario, distribuito su invito in vari modi, con il link alla pagina dedicata alla compilazione. 

Non utilizzerò i Social, ma un’indagine e un’esperienza umana, alla quale ho assistito e che che ho fotografato: l’ultimo periodo di vita e la morte di una Signora, dolcissima, di 85 anni.

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